Home / The Edit Insights Wireflow, cosa sarebbe se… In occasione del decimo anniversario di Wireflow, abbiamo parlato con il suo progettista, l’artista e designer Arik Levy, per celebrare quella che è una delle collezioni più versatili ed emblematiche di Vibia, dalle infinite configurazioni geometriche e capace di adattarsi a qualsiasi spazio e stile.Caratterizzata da massime prestazioni e minima materialità, Wireflow è una lampada composto da un sistema di sottili cavi elettrici neri e terminali luminosi LED, che reinterpreta e reinventa il classico lampadario in quattro versioni: Lineal, Volumetric, Chandelier e Free-form. Arik Levy riflette sulla libertà compositiva di questa collezione, immaginando cosa sarebbe se fosse… … un luogo: “La grotta dei cristalli di Naica, a Chihuahua, in Messico”, dice il designer, mettendo in relazione i cristalli di gesso della località con la struttura dell’apparecchio. I cavi elettrici di Wireflow tracciano geometrie tridimensionali, producendo inattesi ritmi visivi che, nonostante le grandi dimensioni, generano una sensazione unica di leggerezza e trasparenza, simile a quella che si respira nella grotta. © Jason D … un’emozione: “La compassione”, dal latino cumpassio, calco semantico della parola greca συμπάθεια (sympátheia). Se la compassione si manifesta tramite il contatto e la comprensione della sofferenza degli altri esseri, Wireflow empatizza e connette con ogni spazio. … un’immagine: “Quella visibile solo a occhi chiusi”, spiega Levy, sottolineando come la capacità creativa si moltiplichi chiudendo gli occhi e dando libero sfogo all’immaginazione. È a questo mondo “immaginario”, in cui il gioco compositivo acquista maggiore libertà e profondità, che il designer è riuscito a dare forma nel mondo reale mediante questa collezione. … un materiale “emozionale”, che va oltre la sua natura più concreta per trasmettere emozioni, come fa la luce. Un concetto intangibile ma con un forte impatto sul benessere delle persone e il modo in cui vivono lo spazio. … una cultura: “L’Hikebana” , l’arte giapponese della composizione floreale, che è anche una forma di meditazione. Se in queste creazioni rami, foglie, erbe, frutti, semi e fiori intrecciati rappresentano la connessione con la natura e favoriscono il rilassamento e il benessere, Wireflow coniuga fluidità e tensione permettendo di connettersi con la luce. © Dong Cheng … un animale: “La lucciola”, caratterizzata dal bagliore che emette al buio. Se ogni tipo di lucciola ha una diversa varietà di luminescenza, le differenti versioni della collezione giocano con distinte intensità e composizioni di luce per ottenere effetti di illuminazione sia accentuati che diffusi. © Akin Cakiner … un’opera d’arte: “Spiegel im Spiegel, di Arvo Part, da ascoltare a occhi chiusi”, dice il designer. Il potenziale illimitato dell’opera, che in tedesco significa sia “specchio nello specchio” che “specchi nello specchio”, e in cui le triadi toniche si ripetono all’infinito producendo una grande varietà di immagini riflesse, si traduce in una lampada con un forte carattere scultoreo e innovativi strumenti per un’esplorazione illimitata. © Isaac Ibbott … un colore: “Una transizione cromatica”, afferma Levy, riferendosi alla capacità di Wireflow di creare atmosfere cangianti attraverso una luce più ambientale o d’accento, più calda o più fredda… … un suono: “L’Om”, mantra o vibrazione che tradizionalmente viene cantato all’inizio e alla fine delle sessioni di yoga per stabilire una connessione profonda con il sé interiore e l’universo, e che qui trova il suo posto nel modo in cui la collezione armonizza e amplifica le qualità di ogni spazio. Prodotti in evidenza: – Wireflow – Wireflow chandelier – Wireflow lineal – Wireflow free-form Condividere Facebook Twitter Linkedin Pinterest Pinterest Potrebbe interessarti anche Soluzioni per illuminazione Gioca con… Wireflow Insights Architettura e cinema Insights Zoom In Zoom Out